Firenze, 24 ottobre 2019                                      COMUNICATO STAMPA

 

Legambiente: “Bene la dichiarazione del Ministro De Micheli sulla Ferrovia Pontremolese.  Seguano presto atti conseguenti”

Un asse che deve collegare il Tirreno al Brennero, utile per il clima, i pendolari, il trasporto merci e lo sviluppo delle aree interne

 

Il 1° giugno scorso l’associazione aveva radunato a Pontremoli sindaci, regioni e parlamentari per un “comitato” a favore dell’opera

 

Legambiente commenta positivamente le dichiarazioni del Ministrodelle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli che, in sede di audizione, alla Commissione ambiente della Camera ha annunciato novità importanti per il futuro della linea.

Secondo quanto riportato dalla stampa, il Ministro avrebbe dichiarato che la ferrovia pontremolese entrerà tra le opere prioritarie nazionali, mentre l’On. Orlando avrebbe fatto riferimento alle risorse e ai lotti già previsti dal nuovo contratto di servizi con RFI (soggetto che gestisce la parte infrastrutturale delle ferrovie nazionali).

Un’apertura molto importante per Legambiente, che da sempre sostiene quest’opera e che il 1° giugno scorso aveva radunato a Pontremoli i sindaci dei comuni lungo la linea, le tre regioni, i parlamentari, assieme a mondo economico e pendolari del territorio.

Un incontro che aveva messo d’accordo tutte le forze politiche in modo trasversale. Legambiente auspica dunque che dopo anni di attesa si possano concretamente avviare interventi che migliorino la linea, in vista di un potenziamento delle comunicazioni ferroviarie e del trasporto pubblico su rotaia.

L’ammodernamento della linea ferroviaria La Spezia-Pontremoli-Parma 

e il suo collegamento verso Verona e il Brennero, è infatti strategico per sostenere le aree interne dell’Appennino agevolando pendolari, favorendo il turismo e semplificando il traffico merci sull’asse Tirreno/Brennero. L’attuale “Pontremolese” collega Parma con Spezia passando per alcuni centri vitali dell’Appennino, come Pontremoli e Borgo Val di Taro. Comuni che di fatto fungono da punti riferimento per questo fragile tratto montuoso. Lungo i 103 km della linea sono presenti anche fermate minori di servizio ai pendolari verso Parma e Spezia. La linea è per il 50% a binario unico e mostra pendenze elevate che riducono le dimensioni utili di treni, soprattutto quelli per le merci.

Eppure la ferrovia ha al suo sbocco uno dei porti più importanti del paese. “Molte nazioni che si affacciano sulle Alpi – ricorda Legambiente – stanno negli ultimi anni scegliendo di disincentivare il trasporto merci su camion, attraverso limiti al passaggio giornaliero di autotreni in frontiera.

Mettere le merci su treno vuol dire quindi aiutare la competitività dei territori anche nell’export verso il Centro e nord Europa”. Un’importanza testimoniata  dalla lunga lista di istituzioni che hanno  firmato il manifesto lanciato da Legambiente. (Manifesto e lista integrale degli aderenti si possono leggere a questo link).

Legambiente da subito monitorerà la coerenza con gli impegni assunti e le firme raccolte e per verificare che si vedano in tempi brevi decisioni e atti conseguenti agli annunci citati.

Ufficio Stampa, 3298147086

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